E' di questi ultimi gioni la notizia della condanna a morte per impiccagione di Saddam Hussein per i noti crimini perpetrati nei confronti dei Curdi,e come sempre, in queste occasioni, si riapre il dibattito sulla pena di morte.
Sicuramente è facile farsi prendere dallo sdegno per le migliaia di morti causate da un regime, e affidarsi alla nota legge del taglione, ma a mio avviso non è la cosa giusta.
Sono del parere che un governo, un'istituzione abbia come dovere, oltre quello di stabilire e di far rispettare leggi, anche quello di dare il buon esempio, e punire un assassino con la stessa arma per la quale è stato condannato non mi sembra dare il buon esempio. Se vogliamo esportare democrazia (frase ormai lungamente abusata), dobbiamo cominciare da queste cose.
Questo, però, mi fa pensare ad un'altra cosa: può un paese, in cui vige ancora la pena di morte, pensare di assurgere a condottiero della crociata per la democrazia?
E quanti morti ci son stati in Iraq? Ma non importa, tutte quelle persone non sono morte sotto un regime, sono morte per l'esportazione della democrazia, sono i dazi doganali che bisogna pagare...
Giù le mani da Caino.
Una voce poco fa ha definito la giustizia come "legge applicata per vendetta" e se è quella del popolo è di Dio ed io la fischio dal loggione come stecca, perché di 'sto tenore non si può contrabbandare per parola del Signore. Punto. Miro e faccio fuoco e fiamme se mi guardo in giro: togliere il respiro a un uomo chiuso in una cella è solamente un assassinio che cela il suo mandante nel diritto e complica il delitto circondandosi di complici che ammaccano il grilletto stando zitti, cui garantisce un alibi da vittime, costrette a uccidere per auto-difesa e usate come pesi sopra al piatto dell'accusa. Ma il gioco, lo conosco, è da villani, e puoi pure strofinartele per mesi, le tue mani restan sporche, come le coscienze di chi ancora ti sostiene mentre erigi forche come fossero altalene e poi ci appendi le persone, le lasci penzolare come stracci stesi al sole, le asfissi in una stanza, o gli inietti una sostanza dentro al cuore, o glielo fai scoppiare da un plotone... La carne ai ferri è la tua vera religione e cerchi un capro nero, lo pascoli in un cimitero e poi lo immoli su un altare in remissione dei peccati, ma di lui non hai memoria, perché è solo un altro morto della storia...
Tieni giù le mani da Caino: sangue chiama sangue e tu rispondi al suo richiamo, predichi giustizia e poi razzoli nel crimine, arbitro venduto che dispone della vita di un suo simile....
Le favole che ti raccontano fin da bambino ti deformano, t'illudi d'essere infallibile perché fai numero, ma non t'accorgi che la tua opinione la raccolgono soltanto quando ai vertici fa comodo. Muovono la tua coscienza sopra a una scacchiera, pedina bianca tu difendi una regina nera che divora vite umane in ogni direzione mentre tu chiudi gli occhi ed apri la bocca
come il pescecane... Bruci ossigeno vitale per me e per te dicendo cose che non stanno in piedi neanche se le impali, ripeti formule contraddittorie sempre uguali fin dai tempi di Mosé... In più ritieni il computo di occhi, denti, mani e piedi dispari, carcere ed ergastoli non bastano, non ti soddisfano: vorresti morto ogni fottuto criminale, da additare come esempio da evitare... Ma ancora non è nato il delinquente che veda nella pena della morte un deterrente e spesso capita di fare fuori un innocente come niente, e questo me lo chiami "un incidente"? Boia dal cappuccio trasparente vivi nell'anonimato, immune dal peccato, signore incontrastato della tua mediocrità, orfano del dubbio, testa nella sabbia: vittima della tua stessa rabbia....
Tieni giù le mani da Caino: sangue chiama sangue e tu rispondi al suo richiamo, predichi giustizia e poi razzoli nel crimine, arbitro venduto che dispone della vita di un suo simile....
Frankie HI NRG MC - La Morte Dei Miracoli (1997)